| quello non era di preciso un bunker ma un rifugio anti aereo ho letto di quel rifugio su un libro appena ritrovo il libro vi do altre info
cmq ho questo forte vi può essere di aiuto
Due grossi paraschegge furono realizzati alla Via Roma e al Corso Vittorio Emanuele chiudendo con tufi neri i porticati del Palazzo di Città e quelli del Palazzo Bove. Nel 1941,quando già su Napoli era stata rovesciata una grossa quantità di bombe e si era constatato il loro mortale pericolo, fu disposto di dotare Salerno di rifugi contraerei di tipo tubolare, capaci di contenere un massimo di circa 200 persone ciascuno. Si trattava di costruzioni di grossi tubi di cemento armato sotto il piano stradale con due accessi protetti da cortine di cemento armato. Le autorità stabilirono di collocarne a Piazza Sant'Agostino, nei pubblici giardini di Via Roma, alla Fiera Vecchia, al Corso Garibaldi, alla Via Fratelli De Mattia, alla Via Balzico, alla Via Regina Sibilla, alla Via Corsica, alla Via Indipendenza, alla Torre Angellara e alla Piazza San Francesco. Di quelli previsti si ebbe la sola costruzione dei rifugi a Corso Garibaldi, a Piazza Malta, Piazza San Francesco ed uno ai pubblici giardini di Via Roma. Due ricoveri in roccia della capienza di 200 persone furono realizzati alla Via Salvatore De Renzi e nei pressi del Seminario Regionale. Un ricovero più piccolo scavato nella roccia si ebbe alla Calata San Vito. Vennero usati come rifugi anche i sottopassaggi della stazione ferroviaria. Rifugi anti-aerei più piccoli erano sparsi un po’ ovunque. Non si hanno, invece, notizie di rifugi approntati in stabilimenti industriali. Ogni ricovero, dovunque fosse sistemato,era dotato di cassette di pronto soccorso, secchi di sabbia, picconi e badili. Al Palazzo di Città, per il pronto intervento, sostava in permanenza una squadra di vigili urbani ed un tecnico a disposizione. Nei mesi di Luglio e di Agosto, e nei pochi giorni di Settembre del 1943 le gallerie ferroviarie, quando i treni per la distruzione delle linee avevano cessato di circolare, divennero rigurgito di centinaia di persone in cerca di salvezza, qui però si ebbe a registrare il decadimento di ogni freno morale. L'Amministrazione Comunale fece costruire, fino al 1943, altri 41 rifugi, in prevalenza sotto fabbricati di uffici pubblici, puntellandone le strutture orizzontali e ricavandone uscite di sicurezza laterali.
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